La Cooperazione Sociale è l’unica forma di impresa dove è prevista per legge la presenza di volontari nella compagine lavorativa. L’articolo 2 della legge 381/91 stabilisce che: “ Oltre ai soci previsti dalla normativa vigente, gli statuti delle cooperative sociali possono prevedere la presenza di soci volontari che prestino la loro attività gratuitamente. I soci volontari sono
iscritti in un’apposita sezione del libro dei soci. Il loro numero non può superare la metà del numero complessivo dei soci. ”
Il legislatore ha dunque sancito una specificità della cooperazione sociale rispetto al resto della cooperazione e dell’impresa profit, assegnandole una “risorsa aggiuntiva”, anche se limitata nel numero. Questo perché la cooperazione nel suo operare svolge una funzione pubblica 1, anteponendo l’interesse della collettività agli interessi dei propri soci e/o dipendenti.
Anche la nostra cooperativa si avvale dell’apporto di soci volontari che supportano le attività degli operatori, contribuendo a migliorare la qualità dei servizi e delle relazioni interpersonali e sociali. Attualmente sono n. 22 i soci volontari, mentre i lavoratori retribuiti sono n. 40 (il 90% dei quali è anche socio)
E’ stato calcolato il valore economico dell’apporto dei soci volontari nelle attività della cooperativa: nel corso del 2011 le ore svolte dai soci volontari sono state n. 3100 che, se tradotte in ore retribuite, avrebbero un valore di circa € 50.000, pari a quasi il 5% del valore complessivo prodotto dalla cooperativa nel corso dell’anno.2 Detto in altri termini, se a Casa Maria Adelaide non fossero presenti e operanti quotidianamente i soci volontari, gli operatori in organico dovrebbero svolgere compiti non strettamente professionali durante l’orario di lavoro con conseguente abbassamento dei livelli di assistenza e di supporto socio educativo alle persone disabili inserite in Comunità Alloggio e nel Centro Diurno.
Un secondo apporto che deriva dal volontariato è rappresentato dal sostegno che l’Associazione Casa Maria Adelaide offre alla Cooperativa e di conseguenza agli utenti ospiti della struttura e alle loro famiglie. Sempre nel corso del 2011, l’Associazione ha elargito alla Cooperativa donazioni per un valore complessivo di € 11.000,00 circa, soldi che sono serviti per
finanziare progetti e attività migliorative rispetto a quelle previste in convenzione (ad esempio i soggiorni estivi e invernali per alcuni utenti le cui famiglie si trovano in difficoltà economiche).
L’apporto dei volontari, oltre a sostenere parte dei costi delle attività, è importante soprattutto perché sviluppa le relazioni interpersonali all’interno della Casa e favorisce l’integrazione sociale degli ospiti. Tra le persone che si recano quotidianamente a Casa Maria Adelaide per dare
una mano e gli ospiti della Comunità e del Centro Diurno si crea e si consolida un rapporto di reciproca conoscenza che quasi sempre si trasforma in amicizia, merce rara in generale ma che è
soprattutto ricercata dalle persone in difficoltà.
La posizione e la funzione del volontario all’interno della struttura sono diverse da quelle dell’operatore professionale. Mentre l’operatore svolge un ruolo educativo/assistenziale che non gli permette di spingersi oltre un certo livello “empatico” nei confronti dell’utente, il socio volontario può instaurare una “normale” relazione amicale con la persona disabile. In questo modo i volontari integrano e completano anche sul piano relazionale il lavoro degli operatori, contribuendo a rendere più familiare il clima di Casa Maria Adelaide. Va da sé che la presenza e l’operatività dei volontari vengono programmate e concordate con chi dirige la
struttura e ne coordina le attività, onde evitare che la loro preziosa collaborazione interferisca negativamente sul servizio.
Questo è dunque l’aiuto concreto che i volontari offrono alla Cooperativa a sostegno delle sue attività; ma esistono altre componenti che contribuiscono ad aumentare e a migliorare le risorse, umane e materiali per la gestione dei servizi: la prima è costituita da alcuni soci/lavoratori
che offrono volontariamente e gratuitamente il proprio libero contributo, oltre a quanto dovuto contrattualmente, la seconda è rappresentata da alcune famiglie di ospiti del Centro Diurno che hanno deciso autonomamente di fare delle piccole donazioni alla Cooperativa per sostenere parte dei gravosi costi dovuti al trasporto quotidiano dei loro familiari.
Questa iniziativa delle Famiglie è importante anche perché rappresenta una risposta all’atteggiamento, quantomeno contradditorio,
della Regione Veneto che, da un lato riduce progressivamente i finanziamenti per i trasporti, mentre dall’altro lato mantiene il divieto assoluto alla compartecipazione da parte degli utenti ai costi delle
attività dei Centri Diurni.
Il quadro delineato sull’apporto del volontariato nelle attività della Cooperativa è l’ulteriore dimostrazione di coesione sociale che il progetto di Casa Maria Adelaide ha prodotto nel corso della sua realizzazione e continua a manifestare nel presente.
Treviso, febbraio 2012
di Silvio Nasato
1 Legge 8 novembre 1991, n. 381 “Disciplina delle cooperative sociali” Art. 1 Definizione. – 1. Le cooperative sociali hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini ….
Legge regionale 3 novembre 2006, n. 23 “Norme per la promozione e lo sviluppo della Cooperazione Sociale”
Art. 1 – Finalità. 1. La Regione del Veneto riconosce il rilevante valore e la finalità pubblica della cooperazione sociale nel perseguimento della promozione umana e dell’integrazione sociale dei cittadini nell’interesse generale della comunità.
2 Vedi Bilancio di Responsabilità Sociale anno 2011