Sabato sera scorso, 21 novembre, si è svolta la festa per i dieci anni dall’apertura di “Casa Maria Adelaide da Sacco”, la comunità alloggio di via Paludotti a Vidor, inaugurata nel 2005. La storia di questa struttura ha visto un lungo percorso, non privo di ostacoli e difficoltà: nata nei lontani anni ’90 quando alcune famiglie con figli disabili, preoccupate per il futuro dei loro ragazzi per una carenza di servizi nella zona idonei ad accogliere persone con disabilità, si sono riunite per cercare di trovare una soluzione.
Nel 1997 l’allora parroco di Vidor, don Benedetto Carlot, aveva raccolto la volontà della famiglia del Conte Da Sacco di lasciare un segno a ricordo della figlia prematuramente scomparsa Maria Adelaide, donando un terreno con annessa casa colonica e dei rustici. Nel 2001 la posa della prima pietra, grazie anche al sostegno di istituzioni locali, enti, gruppi, associazioni, ditte e privati.
Attualmente la Casa, gestita dalla cooperativa sociale “La Rete”, accoglie circa 20 persone afferenti al territorio dell’Ulss 8 con disabilità intellettiva e multipla e, sempre nella stessa struttura, ospita il centro diurno “Il Sole”, servizio in convenzione con l’Ulss gestito dal raggruppamento temporaneo di impresa tra la cooperativa “Vita e Lavoro” e la cooperativa “La Rete”, che accoglie altri utenti adulti con disabilità che fanno delle attività di laboratorio e realizzano delle creazioni a mano. Oltre agli operatori che vi lavorano, dal 2009 è presente un’associazione di volontariato di supporto. Fanno parte 33 soci dei quali una ventina sono costantemente impegnati per prestare il loro aiuto.
Per l’occasione del decennale, la festa, alla quale hanno partecipato ospiti e amici, è iniziata alle 18.30 con la santa messa ed è poi proseguita con la cena al centro polifunzionale. La serata è stata introdotta dal discorso di uno degli organizzatori, Udino Buso, che con grande determinazione è sempre attivo con l’associazione. Presente anche Giulio Da Sacco, figlio del Conte. E’ stato un momento per ricordare quelli che hanno condiviso e vissuto gli spazi della comunità, coloro che hanno contribuito alla realizzazione e coloro che sono venuti a mancare.
In esposizione i lavori creati direttamente dagli utenti ed il libro realizzato con il contributo di Raffaella Giardini “Casa Maria Adelaide dieci anni di umanità”. Dalle parole del presidente Augusto Trinca, promotore del progetto: “E’ stata consegnata al territorio una struttura che è frutto di un grandioso impegno da parte del volontariato e della forte sensibilità di tantissima gente, ma soprattutto consegniamo alla grande comunità umana, alla quale apparteniamo, una comunità di quaranta persone con disabilità che attende vicinanza, relazioni, amicizia ed affetto”.
(Fonte: Antonella Callegaro © Qdpnnews.it).
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